Trattamento pulitura

Pulitura: metodi e valutazioni

La pulitura delle sculture in gesso è un tema particolarmente complesso e poco trattato in letteratura. l'igroscopicità del gesso, unitamente alla sua porosità e fragilità strutturale lo rendono un materiale particolarmente complesso da trattare. La complessità della materia obbliga ad approcci trasversali che mettano in campo tecnologie, materiali diversi, specifici al fine di trovare un procedimento adatto ad affrontare l’intervento nel rispetto del principio cardine del minimo intervento.


I metodi tradizionalmente usati per le puliture dei gessi possono essere raggruppati in 3 categorie: metodi umidi, peeling/strappo con acetato di polivinile, e metodi a secco con pulitura laser. Studi di settore hanno mostrato già da diverso tempo come tali trattamenti una volta ritenuti idonei oggi possiedano grossi limiti applicativi e metodologici.

I metodi umidi/ abbracciano un ampio ventaglio di miscele a base d’acqua applicate sull’opera attraverso supportanti di diversa natura (polpa di cellulosa, carta velina, sepiolite, laponite... ecc.). La superficie trattata viene poi ripulita dai residui di sporco con l’azione meccanica esercitata da un tamponcino di cotone. Studi dimostrano che l’acqua quando è utilizzata  in maniera localizzata, in forma libera o mediamente controllata (attraverso supportanti), può indurre cambiamenti irreversibili nel manufatto.

Il peeling/strappo con acetato di polivinile/ consiste nell’applicazione sulla superficie in gesso di Vinavil®, resina vinilica dispersa in acqua. Dopo l’asciugatura, l’uniforme pellicola vinilica formatasi viene rimossa distaccando lo sporco per azione adesiva. Tale trattamento mostra oggi seri limiti: presenza di residui del prodotto sulla superficie trattata (tensioattivi, plastificanti, ecc...); la forza adesiva può causare distacchi delle aree decoese; risulta tossico in ambienti scarsamente ventilati a causa della presenza di vapori acetici; il pH fortemente acido è incompatibile con la sicurezza del manufatto.

Pulitura laser/ Il laser, ormai ampiamente utilizzato nell'ambito della conservazione delle opere d'arte, rappresenta un’alternativa nel trattamento di materiali particolarmente sensibili all'acqua, come il gesso permettendo di operare a secco. Vi sono opinioni contrastanti che lasciano aperto il dibattito relativamente al fatto che l’irraggiamento laser generi alterazioni cromatiche.


La ricerca di questo progetto ha previsto il confronto tra i sistemi pulenti tradizionali e il moderno sistema di pulitura con Agar.
L’Agar è un addensante neutro di natura polisaccaridica in grado di formare gel rigidi acquosi termoreversibili. Perché avvenga la reticolazione delle catene polimeriche deve essere riscaldato a 85°C in acqua, il raffreddamento al di sotto dei 40°C porta alla formazione del gel rigido. L’acqua all’interno del gel è in parte legata e concorre alla “rigidità” del gel, mentre l’altra può muoversi liberamente al suo interno, e solubilizzare lo sporco idrofilo.


Le prove di pulitura hanno previsto l’utilizzo di Agar alimentare con due cicli di riscaldamento in concentrazioni 3-5%. L’applicazione, a pennello è avvenuta in fase fluida (38 °C circa) in modo da plasmarsi perfettamente sulle forme tridimensionali della scultura creando una riserva d’acqua a diretto contatto con la superficie che estraesse lo sporco trattenendolo al proprio interno. Le prove sono state eseguite prima su un fac-simile che riproducesse le caratteristiche delle opere della gipsoteca. L’Agar con spessore variabile da 0.5 a 1 cm circa (in base alla compattezza dello sporco da rimuovere) è stato applicato per 4 min.
Il trattamento con Agar ha consentito di sfruttare le proprietà solventi dell’acqua, limitandone la diffusione all’interno del gesso, inducendo la migrazione dello sporco all’interno del sistema confinato in maniera selettiva. L’acqua, infatti, bagna soltanto l’interfaccia tra superficie e gel rigido, meccanismo fondamentale per preservare substrati porosi e sensibili a trattamenti umidi, come il gesso. L’applicazione a pennello ha permesso di seguire perfettamente le forme e le irregolarità della superficie dopo il trattamento la superficie non necessitava di alcuna manipolazione,  conservando il profilo naturale e le tracce di lavorazione. I pochi residui di gel rimasti si sono staccati autonomamente dopo l’essiccazione.
La sperimentazione condotta ha evidenziato il ruolo dei parametri quali temperatura della soluzione al momento dell’applicazione, spessore del gel applicato e tempo di contatto.


Il risultato positivo ottenuto permette di affermare che l’uso dell’Agar si è dimostrato risolutivo su differenti tipologie di sporco risultando sicuro per i restauratori, efficace e minimamente invasivo sulle opere in gesso della gipsoteca.

 


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