Restauro dell’Apollo del BelvedereNel settembre del 2000, quest’opera, assieme ad altri gessi storici, è stato temporaneamente trasferito da Palazzo Fernandez, a Villa San Cataldo a Bagheria, dove, per un incidente fortuito, le cadde la testa a terra, frantumandosi in diversi cocci. Nel 2004 i gessi tornarono al restaurato Palazzo Fernandez e nel gennaio del 2007, l’opera è stata restaurata dal Prof. Salvatore Rizzuti, coaudiuvato da alcuni suoi allievi di Scultura. I cocci della testa sono stati riassemblati e le parti mancanti, quali due porzioni laterali del viso e la calotta cranica, sono state riconfigurate, ex novo, con forme semplici e sottolivellate di un paio di millimetri. Altre parti parzialmente restaurate sono state il braccio sinistro e il panneggio pendente da esso. le immagini della scheda illustrano alcuni delicati passaggi tecnici del restauro.

Restauro del Perseo di Antonio Canova

Nel settembre del 2000, quest’opera, assieme ad altri gessi storici, è stata temporaneamente trasferita da Palazzo Fernandez, a Villa San Cataldo a Bagheria. Versava già in condizioni molto precarie dal punto di vista strutturale, poiché a suo tempo era stata realizzata piena e dunque pesante e più soggetta alle rotture per oscillazione. Il trasporto, infatti, ne ha causato ulteriori rotture. Nel 2004 i gessi tornarono al restaurato Palazzo Fernandez e nel giugno del 2006, l’opera è stata restaurata dal Prof. Salvatore Rizzuti, coaudiuvato dal Prof. Giacomo Rizzo e da alcuni allievi di Scultura. L’opera si presentava in condizioni drammatiche, con rotture gravi soprattutto delle gambe e della base. Per quest’ultima, infatti, oltre che l’imperniatura fra i pezzi, si è dovuta realizzare un’armatura metallica inglobata in essa e saldata all’armatura metallica originaria delle gambe. Sono state riconfigurate le varie parti deteriorate, fra cui le prime quattro dita del piede destro e varie altre parti, soprattutto in corrispondenza delle rotture. Con l’occasione sono stati studiati alcuni accorgimenti tecnici per l’ancoraggi fra le cinque porzioni assemblabili dell’opera, che sono le seguenti: Base e gambe fino ad altezza dell’ombelico; braccio sinistro con relativo panneggio fino ai fianchi; Avambraccio sinistro; Braccio e avambraccio destro; testa e collo.

Restauro del Gladiatore Borghese

Nel settembre del 2000, quest’opera, assieme ad altri gessi storici, è stato temporaneamente trasferito da Palazzo Fernandez, ai Mulini Virga, e già versava in condizioni precarie dal punto di vista strutturale, per cui col trasporto ha subito ulteriori danni. Nel 2004 i gessi tornarono al restaurato Palazzo Fernandez e nel marzo del 2005, l’opera è stata restaurata dal Prof. Salvatore Rizzuti, coaudiuvato da alcuni suoi allievi di Scultura. L’opera presentava metà della base e l’arto sinistro, circa a metà coscia, letteralmente staccati e altre rotture erano presenti nella caviglia del piede sinistro, nel ginocchio dell’arto destro, all’attaccatura della coscia destra e nella congiunzione fra l’anca destra e il tronco di sostegno della figura. Tutte le parti sono state risaldate con imperniature di aste filettate zincate e con graffette di ferro zincato. le immagini della scheda illustrano alcuni delicati passaggi tecnici del restauro.

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